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Come si fa il calcolo della voltura dell’auto

Il calcolo della voltura dell’auto è essenziale per portare a termine un’operazione simile senza andare incontro a spese più elevate rispetto a quelle necessarie. Si tratta di una procedura essenziale per concludere il passaggio di proprietà di una vettura da un proprietario ad un altro, oltre che un movimento determinato da un costo a carico dell’acquirente e formato da una parte fissa e una aggiuntiva.
Ecco tutto ciò che bisogna sapere per calcolare la voltura dell’auto con tutta la dovuta precisione. Dopo aver scoperto i tratti generali di questo procedimento molto importante, daremo un’occhiata alle informazioni da raccogliere e ai costi da sostenere. In ogni caso, non bisogna lasciare in secondo piano neanche il più piccolo dettaglio, al fine di evitare qualsiasi tipo di truffa o raggiro.

In cosa consiste la voltura dell’auto

Prima di sapere in cosa consiste la voltura dell’auto, tocca fare un discorso di carattere più generale. Infatti, ciascun veicolo a motore, che sia a due, tre o quattro ruote, deve essere registrato all’interno di una sorta di anagrafe molto simile a quella dei comuni cittadini. Si tratta di una regola prevista da un legislatore, che prevede la resa pubblica del possesso di un nuovo veicolo e del suo relativo acquisto da un terzo interessato.
Ciascuna vettura deve essere iscritta al PRA, nota sigla di Pubblico Registro Automobilistico. Inoltre, ogni acquisto e vendita deve essere registrato tramite il rilascio del libretto di circolazione, oggi noto anche come carta di circolazione. All’interno di questo documento, sono presenti tutti i mezzi di trasporto con le rispettive targhe, oltre alle loro specifiche tecniche dichiarate e ai dati relativi a chi li possiede.
Con prerogative del genere, la voltura dell’auto è un’operazione dalla quale non si può mai prescindere. Essa corrisponde alla trascrizione del cambio di intestazione di un qualsiasi bene, prodotto o servizio. Tornando a parlare sotto il punto di vista puramente automobilistico, stiamo parlando del passaggio di proprietà e della trascrizione di tutti i suoi termini, da quelli economici ai burocratici.
Quando si ha a che fare con la compravendita di un autoveicolo, quest’ultima non è valida se non viene eseguita la voltura. Senza questa operazione, l’intera procedura non può essere considerata valida e si va incontro a situazioni penali ben poco piacevoli.

Le informazioni utili per il calcolo della voltura

Prima di procedere al calcolo della voltura vero e proprio, è necessario avere una serie di informazioni. È essenziale, ad esempio, sapere quali passaggi seguire per intraprendere un’operazione così importante. Prima di tutto, bisogna partire dall’esecuzione di una visura, ossia di una verifica consigliata che accerta che sul veicolo in fase d’acquisto non ci sia alcun vincolo, ipoteca o fermo amministrativo.
Quindi, le due parti in causa devono realizzare un atto di vendita, con l’inserimento dei dati anagrafici di ambo le parti in causa. Il relativo documento può essere attestato da un atto in bollo. Dopo aver apposto le varie firme, giunge il momento di autenticare la firma del venditore. Tale passaggio può essere effettuato presso lo Sportello Telematico dell’Automobilista, un ufficio comunale o un notaio. Quando questo passaggio viene condotto in porto, l’acquirente può accedere al nuovo Certificato di proprietà e al tagliando della carta di circolazione.
Al tempo stesso, bisogna sapere con la massima precisione quali documenti presentare al momento della voltura. Oltre al Certificato di proprietà e alla carta di circolazione, vanno portati con sé documento di identità, codice fiscale e Modulo TT2119 per aggiornare la carta di circolazione. Una volta messi a punto tutti i dettagli essenziali, è possibile procedere al calcolo della voltura dell’auto, che come vedremo sarà determinato da numerosi parametri ben precisi.

Quali sono i costi da sostenere

Non è facile stabilire con la massima certezza quali siano i costi esatti per la voltura di un’auto. Infatti, tali cifre vanno inserite in un discorso più ad ampio raggio, che comprende le pratiche burocratiche necessarie per portare a termine il passaggio di proprietà senza alcun tipo di intoppo. Vediano quali sono le voci in capitolo in base alle quali il costo della voltura può variare:

  • prima di tutto, tocca pagare una serie di emolumenti ACI per una cifra pari a 27 euro;
  • quindi, si procede con l’imposta di bollo per la registrazione al PRA, che costa 32 euro quando si usa il certificato di proprietà a 48 se si utilizza il moderno modulo NP-3B;
  • un’altra imposta da bollo serve per aggiornare la carta di circolazione e richiede un costo di 16 euro, ai quali tocca aggiungere gli emolumenti per i versamenti postali;
  • molto rilevante è anche l’IPT, sigla di Imposta Provinciale di Trascrizione, che è pari a 151 euro per veicolo dalla potenza inferiore ai 53 kilowatt e aumenta di 3,51 euro per ogni kW in eccedenza;
  • non ci si può dimenticare delle spese collegate alla Motorizzazione Civile, che costano 16 euro;
  • infine, se viene utilizzato il foglio complementare al posto del Certificato di Proprietà, bisogna pagare 14,62 euro in più.

Un discorso a parte lo meritano le auto storiche, che prevedono una spesa di circa 52 euro per l’IPT. Quest’ultima, come si può ben intendere, è la voce che incide in maniera più evidente sul calcolo della voltura.
Nel complesso, la spesa per la voltura dell’auto può aggirarsi sui 200-250 euro, a seconda delle modalità adoperate e dei termini dei singoli fattori.

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